L’ITALIA E IL GOAL 5: ADOTTARE UNA NORMATIVA SUI DIVARI RETRIBUTIVI UOMO-DONNA

Il Rapporto ASviS segnala l’attenzione del Pnrr sull’empowerment femminile, ma serve una definizione più puntuale delle misure. Le proposte su medicina di genere, accesso a posizioni professionali, divari retributivi.

Il Rapporto ASviS evidenzia, in relazione al Goal 5 (Parità di genere) dell’Agenda 2030, che il 2021 è stato l’anno in cui lo storico ritardo italiano in tema di empowerment femminile ha mostrato situazioni di particolare criticità. La pandemia ha aggravato, infatti, i gap strutturali del nostro Paese, in particolare per quanto riguarda la situazione delle donne, penalizzate più degli uomini in termini di perdita di posti di lavoro e gravate maggiormente dai carichi di cura, a causa della chiusura delle scuole e da un utilizzo non regolato dello smart working. Sono aumentati, inoltre, gli episodi di violenza tra le mura domestiche.

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), rileva il Rapporto, attribuisce al tema della parità tra uomo e donna una rilevanza e una trasversalità rispetto a tutte le sue componenti, in linea con gli Obiettivi dell’Agenda Onu: alla fine di ogni Missione c’è un paragrafo che indica gli obiettivi specifici di riduzione dei divari di genere. Tra gli elementi innovativi contenuti nel Piano: la clausola di condizionalità rispetto all’occupazione femminile e giovanile per la partecipazione delle imprese ai bandi di gara sui progetti del Pnrr; il cosiddetto Gender procurement, che negli appalti privilegia le aziende che non discriminano le donne, e la certificazione di genere. D’altra parte, occorre una definizione più stringente della quota di nuova occupazione femminile (adesso è 30% complessivamente tra giovani e donne). Inoltre, il Pnrr dovrebbe monitorare il perseguimento degli obiettivi in tema di riequilibrio di genere attraverso una più puntuale definizione delle misure, l’eventuale integrazione delle risorse europee con risorse nazionali e soprattutto attraverso la previsione di una governance partecipata e inclusiva, anche delle donne. Infine, rilevante è l’introduzione della Valutazione dell’Impatto di Genere ex ante per qualsiasi azione legislativa, una delle azioni trasversali abilitanti per l’intero Piano.

Il contenuto completo su asvis.it

La sezione del sito che l’Alleanza per lo Sviluppo Sostenibile dedica al GOAL 5Raggiungere l’uguaglianza di genere e l’empowerment (maggiore forza, autostima e consapevolezza) di tutte le donne e le ragazzeè raggiungibile cliccando qui