L’8% DELLE MICROPLASTICHE EUROPEE NEGLI OCEANI PROVIENE DA TESSUTI SINTETICI

L’allarme in un brief dell’Eea: ogni anno tra le 200 e le 500mila tonnellate di microplastiche tessili entrano nell’ambiente marino. Approcci circolari nell’utilizzo dei capi, progettazione e produzione sostenibile possono mitigare il rischio. L’articolo su asvis.it

I tessuti sono una delle principali fonti di inquinamento da microplastiche. Secondo l’Unep, il Programma delle Nazioni unite per l’ambiente, circa il 16% delle microplastiche rilasciate negli oceani a livello globale proviene dal lavaggio di tessuti sintetici. Per l’Europa, dove la maggior parte delle famiglie è collegata a un sistema di trattamento delle acque reflue, si stima che ogni anno vengano rilasciate nelle acque di superficie 13mila tonnellate di microfibre tessili, ovvero 25 grammi per persona, pari all’8% del totale delle emissioni di microplastica in acqua. Partendo da questo dato, l’Agenzia europea per l’ambiente (Eea) ha pubblicato di recente il brief “Microplastic pollution from textile consumption” dedicato ad individuare soluzioni di economia circolare per il settore tessile in Europa.

L’articolo completo sul sito dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, di cui Assifero è parte.