ISCRIZIONI DELLE ONLUS AL RUNTS, PROCEDERE O ASPETTARE?

Uno dei nodi che oggi arriva al pettine riguarda la possibilità di beneficiare della “più dai meno versi”: «L’eventuale iscrizione di una Onlus in questo momento al Runts, determinerebbe l’impossibilità di applicarla», afferma Luca Degani, membro del Consiglio nazionale del Terzo settore. «Serve un chiarimento urgente, che dica che per gli iscritti al Runts delle nuove norme non si applicano solo quelle soggette ad autorizzazione comunitaria». L’articolo di Sara De Cari su Vita

Luca Degani, avvocato e membro del Consiglio nazionale del Terzo settore, non ha dubbi. «Gli enti con qualifica di Onlus, attendano l’efficacia delle disposizioni fiscali per procedere all’iscrizione nel Runts. Solo in quel momento potranno fare la scelta della qualifica soggettiva più opportuna tra quelle fissate dalla Riforma del Terzo settore, ad esempio come Ets piuttosto che come impresa sociale. L’iscrizione al Runts è possibile da oggi ma non c’è alcuna urgenza per farlo, si dice chiaramente che le Onlus hanno tempo fino al 31 marzo dell’anno successivo a quello in cui arriverà l’autorizzazione da parte della Commissione Ue sui nuovi regimi fiscali previsti dal Codice del Terzo settore», dice Degani.

Che fare quindi? Il suo consiglio è chiaro: «Stare fermi ed aspettare. In questo modo si ha il beneficio di poter continuare a godere di tutte le agevolazioni previste per le Onlus e intanto avere certezza della nuova disciplina fiscale che verrà applicata. Iscrivendosi subito, si rischia di farsi male, prendendo decisioni senza piena consapevolezza del quadro». Solo successivamente alla data del 31 marzo dell’anno successivo a quello in cui arriverà l’autorizzazione da parte della Commissione Ue, infatti, le Onlus che non si fossero iscritte al Runts dovranno spogliarsi del patrimonio accumulato negli anni in cui sono state Onlus.

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