Investing for Global Impact – A Power for Good 2021


Investing for Global Impact: A Power for Good (IFGI) è una ricerca unica in quanto analizza contemporaneamente l’evoluzione delle attività filantropiche e dell’impact investing da parte di fondazioni private, family offices e famiglie a livello internazionale. La ricerca approfondisce i risultati con diversi casi e tavole rotonde. Siete tutti invitati a completare, entro il 31 maggio, l’indagine per la redazione del rapporto IFGI 2021. I partecipanti riceveranno una copia del nuovo rapporto 2021

PARTECIPA ALL’INDAGINE

Nel dialogo qui di seguito Carola Carazzone, Segretario Generale di Assifero, e Samir de Chadarevian, Research Director di GIST ed esperto di sviluppo sostenibile, partendo dai risultati presentati nel rapporto IFGI 2020, dialogano sull’impatto del Covid-19 e cambiamenti in corso per approfondire i trend dell’impact investment e le opportunità per il futuro per la filantropia in Italia e in Europa.

Il rapporto Investing for Global Impact 2020 ha affrontato l’impatto del Covid-19 sulle attività filantropiche e di investimenti d’impatto. Dalla ricerca emerge che poco meno del 70% hanno rivisto le proprie modalità d’investimento e di valutazione dei rischi. Che cambiamenti emergono in Italia ed in Europa?

Il Covid-19 ha spostato il focus d’intervento delle fondazioni ed enti filantropici, rendendo prioritaria la risposta all’emergenza. Questo vuol dire che fin da subito molte delle risorse esistenti e aggiuntive sono state dirottate per far fronte alla crisi sanitaria e alle pressanti conseguenze di brevissimo periodo. Allo stesso tempo significa anche che molti dei programmi e progetti esistenti sono “passati in secondo piano”, anche per le difficoltà di portarli avanti dovute alle restrizioni per il contenimento del virus.

In Italia, ma non solo, la pandemia ha messo in profonda difficoltà le organizzazioni del Terzo Settore che si sono trovate da un lato a dover ripensare i propri programmi e progetti in modalità online e dall’altro in difficoltà economica, dato che gli eventi in presenza di raccolta fondi sono stati sospesi, i servizi ripensati e le modalità di finanziamento per progetti non hanno mai permesso di accantonare, patrimonializzare e risparmiare. Insieme ad Italia non profit, abbiamo realizzato un’indagine per capire i bisogni e le sfide delle organizzazioni del Terzo Settore: il 41% degli oltre 1.300 rispondenti ha affermato che si aspetta che le proprie entrate siano più che dimezzate, con enormi difficoltà a far fronte in primis ai costi del personale, poi a costi delle utenze ed  affitti. Questa situazione di fragilità è anche frutto della logica di finanziamento a progetti, che per anni hanno strangolato le organizzazioni del Terzo Settore, poiché concentrati nel breve periodo, con un budget predeterminato, non modificabile, in base ad attività predefinite, con una percentuale minima destinata per i costi di struttura dell’organizzazione beneficiarie e con pratiche di rendicontazione molto onerose. Per questo motivo, prima in Italia come Assifero, e poi come Dafne a livello europeo abbiamo lanciato un appello “We stand together in the spirit of European solidarity” rivolto a fondazioni ed enti filantropici, invitandoli a sottoscrivere l’impegno per modalità di supporto e finanziamento flessibili e un dialogo aperto e informato con le organizzazioni del Terzo Settore che sostengono. Sono 186 le fondazioni ed enti filantropici che hanno firmato ad oggi, di cui 41 italiane.

Che reazioni positive alla pandemia si possono osservare? Nel modo di fare filantropia che trasformazioni stanno avvenendo? Intravede l’opportunità per un balzo in avanti degli investimenti ad alto impatto? Anche sulla spinta di Next Generation EU e PNRR?

La crisi ha messo in luce le fragilità del nostro sistema e abbiamo l’opportunità, se sapremo coglierla, di build back better, ovvero di ricostruire per uno sviluppo sostenibile, inclusivo e resiliente della nostra società. Come anticipato, anche alla luce degli effetti di questa crisi, diverse fondazioni ed enti filantropici stanno a poco a poco rivedendo le proprie modalità di finanziamento e rendicontazione, muovendo i primi passi verso modalità di supporto dedicate al rafforzamento delle organizzazioni e verso richieste di reportistica meno onerosi e procedure di approvazione più snelle e flessibili. Ci si sta anche lentamente muovendo verso una maggiore comprensione e valorizzazione del novero degli strumenti di supporto che le fondazioni ed enti filantropici hanno a disposizione, tra cui le potenzialità degli investimenti ad impatto e la gestione e valorizzazione del patrimonio in linea con la propria missione. E questi sono sicuramente tra gli strumenti più preziosi di cui avvalersi per sprigionare il potenziale delle organizzazioni del Terzo Settore che si supportano.

L’impact investment è sicuramente una delle frontiere più interessanti da esplorare per fondazioni ed enti filantropici e in Italia, dove la filantropia strategica è molto più giovane rispetto ad altri Paesi, ci si sta piano piano avvicinando a questo mondo. Ci sono alcune aspetti che vanno sottolineati in tal senso: fondazioni ed enti filantropici in Italia sono raramente patrimonializzati e, per questo motivo, molto spesso le risorse necessarie per portare avanti iniziative di impact investment provengono dalle erogazioni fatte dagli enti. Tra le fondazioni patrimonializzate si sta però assistendo sempre di più a un interesse a investire parte del loro patrimonio con finalità di impatto sociale. Questa prospettiva è una delle frontiere più interessanti per aumentare l’impatto della filantropia del nostro Paese.

Investing for Global Impact si distingue per una visione sistemica e pertanto esplora in un’unica ricerca attività filantropiche,  impact investing ed “investimenti tradizionali”. Riteniamo che “progetti filantropici”, ossia le donazioni, ed impact investing sono due modalità di investimento – naturalmente ognuna declinabile con molti approcci diversi – che andrebbero attivate come scelte sinergiche (non alternative). Quale è la tua esperienza e visione?

Per fondazioni ed enti filantropici la scelta non può essere più dicotomica, donazioni da un lato e investimenti a impatto dall’altro, ma possono muoversi sull’intero continuum, che vede queste due opzioni agli estremi, e possono dispiegare soluzioni ibride in linea con la propria missione e strategia. Mi trovo d’accordo con quanto affermato recentemente da Rien Van Gendt, Chair ad interim dellA European Cultural Foundation, mio mentore, in un suo articolo in cui sottolinea come ci sia bisogno di superare l’esclusività donazioni-investimenti ad impatto ma avere le competenze, l’umiltà e l’impegno di scoprire come ibridarle e trovare soluzioni alternative, prendendo ispirazione dal lavoro e esperienza anche degli altri, lungo tutto il percorso; le organizzazioni di supporto alla filantropia giocano un ruolo fondamentale nel facilitare la collaborazione tra fondazioni ed enti filantropici come anche la condivisione di best practice. In tal senso, ci tengo a citare una delle ultime esperienze innovative promosse da alcuni soci di Assifero, Fondazione Opes, Fondazione ASM e Fondazione De Agostini. Queste realtà hanno costituito presso la fondazione capofila (Fondazione Opes) insieme un fondo con l’obiettivo di concorrere all’irrobustimento della base patrimoniale delle imprese sociali – cooperative sociali in particolare – per sostenerle nella ripresa dalla difficilissima stagione Covid. Questo fondo è alimentato dalle erogazioni delle altre due organizzazioni, che mettono a disposizione un capitale paziente destinato a sottoscrivere quote di capitale sociale delle cooperative sociali del territorio di Brescia e Novara. Questo capitale verrà restituito nel caso in cui gli enti capitalizzati riusciranno a svilupparsi sufficientemente; le risorse restituite andranno ad incrementare il fondo esistente affinché possa reinvestirli in altre cooperative sociali. In questo modo si crea un fondo rotativo permanente.

Il mondo dell’impact investing vive un momento di grande crescita e fermento sia in Italia che nel mondo: sarà interessante vedere i risultati dell’Investing for Global Impact: A Power for Good (IFGI) del 2021 e invito tutti coloro interessati a partecipare e compilare il questionario in modo da avere una fotografia più chiara dei trend e l’evoluzione di questo ambito nel nostro Paese e nel mondo.

Per partecipare e maggiori informazioni sulla ricerca vi invitiamo a visitare il sito di GIST