IL TERZO SETTORE CRESCE NONOSTANTE LA PANDEMIA

Le istituzioni non profit sono 363.499 con 870.183 dipendenti. In occasione della XXII edizione delle Giornate di Bertinoro per l’Economia Civile: presentati i nuovi dati Istat sul settore non profit in Italia

“Riconoscersi. Includere per trasformare l’esistente” è il titolo della XXII edizione delle Giornate di Bertinoro per l’Economia Civile, il tradizionale appuntamento di AICCON, Centro Studi dell’Università di Bologna, che si è svolta il 14 e 15  ottobre 2022 a Bertinoro (FC).

L’edizione 2022 segna il ritorno in presenza alla Rocca di Bertinoro, luogo di pensiero e condivisione da sempre valore aggiunto dell’evento. Come evidenzia Stefano Granata, Presidente AICCON: “Siamo felici di poterci incontrare a Bertinoro, perché “Le Giornate di Bertinoro” rappresentano un evento generativo che ha sempre messo al centro le relazioni. Il tema scelto per questa XXII edizione è particolarmente significativo perché il “riconoscersi” è la premessa di tutte quelle soluzioni che aspirano ad una reale trasformazione”.

Come di consueto, le Giornate di Bertinoro sono l’occasione per presentare gli ultimi dati del Registro statistico sulle Istituzioni non profit e un approfondimento tematico sul contributo del settore non profit come fattore di sviluppo economico e innovazione sociale.

Massimo Lori, Responsabile del registro statistico delle istituzioni non profit Istat ha presentato gli ultimi dati sul numero di istituzioni non profit attive in Italia nel 2020 e sulle loro principali caratteristiche: al 31 dicembre 2020 le istituzioni non profit attive in Italia sono 363.499 e impiegano 870.183 dipendenti.

Sempre più Non Profit nel Mezzogiorno
Dal punto di vista territoriale le organizzazioni presentano una locazione asimmetrica: le INP crescono più al Sud (1,7%) e nelle Isole (+0,6%), restano stabili al Centro e nel Nord-ovest, in diminuzione al Nord-est (-0,5%). Le regioni che presentato gli incrementi maggiori sono la Campania (+4,5%), la provincia autonoma di Bolzano/Bozen (+1,8%), la Puglia e la Valle d’Aosta (+1,6%).

In Italia sempre meno Cooperative Sociali, le INP sono soprattutto Associazioni
Uno dei dati più significativi è dato dalla diminuzione delle cooperative sociali (-3,3%). In aumento il numero di Fondazioni (+2,9%) e Associazioni (+0,5%). L’associazione resta la forma giuridica che raccoglie la quota maggiore di istituzioni (85,2%), seguono quelle con altra forma giuridica (8,4%), le cooperative sociali (4,1%) e le fondazioni (2,3%).

Aumentano i dipendenti in Associazioni e Fondazioni
In crescita i dipendenti in Associazioni (+4,3%) e Fondazioni (+2,9%) e le Cooperative Sociali (+1,0%) mentre diminuiscono nelle INP con altra forma giuridica (-4,5%). In generale i dipendenti impiegati dalle istituzioni non profit aumentano di più nelle Isole (+5,1%), al Centro (+2,7%) e al Sud (+2,1%), diversamente dal Nord-ovest in cui i dipendenti sono in diminuzione (-1,0%).

Al Sud le istituzioni non profit più giovani
La metà delle istituzioni non profit al Sud è stata costituita a partire dal 2010. Pertanto, la dinamica tra nuove istituzioni non profit e quelle cessate o inattive è stata maggiore nel Mezzogiorno dove nel corso del tempo è aumentato il peso di quelle costituite più di recente.

Una Non Profit su tre è nel settore dello Sport
Il settore dello sport rappresenta il 32,9% delle istituzioni non profit, a seguire i settori delle attività culturali e artistiche (15,9%), delle attività ricreative e di socializzazione (14,3%), dell’assistenza sociale e protezione civile (9,9%).  In particolare, le istituzioni non profit che aumentano di più sono quelle attive nei settori delle relazioni sindacali e rappresentanza interessi (+2,7%).

455,6 milioni di euro destinati al Cinque per mille
Nel 2020 sono 65.439 le istituzioni non profit iscritte nell’elenco degli enti destinatari del cinque per mille (17,0% del totale). Nell’anno di dichiarazione dei redditi 2020 aumentano, rispetto all’anno precedente, il numero degli enti beneficiari (+5,8%) e l’importo ricevuto10 (+1,6%), pari a circa 455,6 milioni di euro, contrariamente al numero di scelte11 espresse dai contribuenti al momento della dichiarazione che si attesta sui 12,6 milioni (-3,9%).

Sabrina Stoppiello, Responsabile Censimento permanente delle istituzioni non profit Istat, ha presentato i primi risultati del progetto di ricerca dal titolo “Il settore non profit come motore di sviluppo locale e innovazione sociale” realizzato anche con il supporto scientifico di AICCON.

Per la prima volta è stato analizzato il contributo del settore non profit come fattore di sviluppo economico con l’obiettivo di misurare l’innovazione sociale attraverso indicatori. Il primo indice sintetico rappresenta “Il profit e non profit per il benessere collettivo”, mentre il secondo riguarda “Gli attori per lo sviluppo del territorio”.

Dall’analisi si conferma l’esistenza di un legame virtuoso tra l’alto grado di coesione sociale – favorito dalla presenza di un elevato numero di istituzioni non profit orientate al disagio – e la presenza di una compagine produttiva attenta al benessere delle comunità e dell’ambiente. Si registra il consolidamento delle pratiche collaborative delle istituzioni non profit e i diversi attori dei territori a testimonianza di quanto sia fondamentale e strategico per lo sviluppo dei territori il continuo confronto con i diversi portatori di interesse. L’innovazione sociale è sempre più un aspetto dello sviluppo da studiare anche attraverso l’interdipendenza fra soggetti economici e istituzionali (pubblico, privato, non profit). Da qui la necessità di produrre statistiche in grado di descrivere sempre più fedelmente le condizioni di vita di un Paese, anche in termini di risposte resilienti messe in atto in tempi di crisi economica.

La nota completa di Istat è disponibile si istat.it

È possibile seguire i lavori in diretta streaming sul sito www.legiornatedibertinoro.it e su YouTube @aiccon.