IL CAMBIAMENTO POSSIBILE DELL’UFFICIO PIO

L’Ufficio Pio della Compagnia di San Paolo ha reso noto il proprio Piano programmatico per il periodo 2021-2023, in cui sono ravvisabili diversi elementi innovativi su cui vale la pena riflettere.

Il nuovo Consiglio d’Amministrazione dell’Ufficio Pio – insediatosi a luglio 2020 – ha reso pubblico il Piano programmatico pluriennale dell’ente per il triennio 2021-2023. Durante la stesura del documento il CdA dell’ente strumentale della Compagnia di San Paolo si è confrontato soprattutto con le problematiche sociali emerse a seguito dell’emergenza Covid-19 e ha individuato linee strategiche specifiche che mirano ad affrontare la realtà attuale e quella futura.


Nuovi finanziamenti destinati ai più vulnerabili di Torino

Come ha spiegato a “La Stampa” il Presidente dell’Ufficio Pio Marco Sisti, il CdA ha predisposto un ingente finanziamento pluriennale – pari a 14 milioni di euro l’anno – volto a supporto dei progetti di aiuto che interesseranno 5.800 cittadini torinesi poveri o a rischio povertà. Alla luce dell’emergenza sanitaria da Covid-19 e della crescita dei tassi di povertà assoluta in Piemonte, l’ente ha ritenuto necessario riformulare le strategie di risposta alle sfide sociali tradizionali ed emergenti.

In questo senso il nuovo CdA dell’Ufficio Pio si pone l’obiettivo di mettere in campo strumenti innovativi per intervenire in chiave preventiva sulle condizioni di vulnerabilità familiare e individuale. L’ente punta in questo senso alla creazione di reti e di partnership strategiche che garantiscano il coinvolgimento attivo e partecipativo degli attori locali del Terzo Settore, delle istituzioni pubbliche e della società civile. Il Piano Programmatico assume così il valore di un “Manifesto” e valorizza le opinioni e le riflessioni degli attori coinvolti nelle attività dell’Ufficio Pio. La peculiarità del Piano risiede proprio nella sua vivacità e nella sua impronta “multiculturale”: il Piano infatti resta aperto ad ulteriori sollecitazioni e lascia ampio margine per il progresso e l’innovazione degli strumenti che – al termine della pandemia – potranno evolversi in vista di un maggiore coinvolgimento futuro di altri attori.

Di seguito, si riassumono brevemente gli snodi fondamentali, i punti innovativi e le linee strategiche enunciati dal Piano Programmatico.


Cogliere l’occasione della crisi in atto per innescare l’innovazione

L’Ufficio Pio sottolinea come lo stato di emergenza attuale – sebbene abbia contribuito ad acuire i problemi sociali tradizionali e ne abbia aggiunti di altri – stimoli l’attuazione di innovazioni organizzative e sociali che prima apparivano difficilmente realizzabili. La percezione è che ci si stia avviando verso un cambio di paradigma sociale, che includa nuovi valori e nuove idee di coesione sociale, nonché strategie innovative mirate a porre l’individuo al centro della discussione politica e della progettazione. In linea con ciò, l’individuo deve inserirsi in una logica di rete e di mutuo sostegno, in cui l’incontro con l’altro possa facilitare il percorso verso la propria autodeterminazione.

L’Ufficio Pio – nel corso del precedente Piano Programmatico – aveva già definito il suo nuovo profilo identitario – da ente di beneficenza e carità ad ente di solidarietà attiva – ma secondo il nuovo documento il principio di solidarietà attiva dovrà ora tradursi in interventi ad alta intensità, resilienti e appropriati, il cui fine è quello di generare un impatto sociale sostenibile.

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