I TRAGUARDI DEI RICERCATORI DI FONDAZIONE AIRC

Una nuova strategia per aiutare l’immunoterapia nei pazienti con tumore del pancreas e un nanotax con il tumero del seno triplo negativo, sono questi i due importanti traguardi raggiunti dai ricercatori sostenuti da Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro.

Per trasformare i risultati di laboratorio in cure concrete AIRC sostiene programmi speciali e bandi appositi, favorendo i progetti con un probabile impatto sui pazienti. Uno dei nostri obiettivi è far crescere una nuova generazione di scienziati che si dedichino alla ricerca oncologica nel nostro Paese, sostenendo un percorso che prevede esperienze formative presso grandi istituti di ricerca, prima in Italia e poi all’estero, per confrontarsi con la migliore ricerca sul cancro nel mondo. La forza di questi investimenti sta anche nel creare condizioni per incoraggiare il rientro in Italia dei ricercatori, per esempio con borse di studio come le Marie Curie reintegration, i grant Start-Up e My First Airc Grant (MFAG). In questo modo le conoscenze acquisite all’estero possono essere messe a frutto nel nostro Paese.

Gli scienziati di maggior valore sono poi sostenuti attraverso programmi di respiro pluriennale, come gli Investigator Grant e i Programmi speciali, che offrono un sostegno sicuro e costante al lungo procedere che porta ai grandi risultati scientifici.

Tumore del pancreas: una nuova strategia per aiutare l’immunoterapia
Il cancro del pancreas è uno dei più resistenti all’immunoterapia, ma una nuova strategia proposta da ricercatori italiani traccia una strada per provare a vincere questa resistenza, modificando il microambiente tumorale.

Alcuni ricercatori del Policlinico Universitario Gemelli di Roma hanno cercato di modificare il microambiente tumorale per rendere l’adenocarcinoma duttale del pancreas più sensibile all’immunoterapia. Si tratta del gruppo di ricerca di Giampaolo Tortora, che per questo ha usato una molecola chiamata IMO-2125, in grado a sua volta di influire sulla risposta immunitaria. Il risultato è particolarmente significativo perché poche opzioni terapeutiche sono disponibili per il tumore del pancreas, una malattia che è anche fra le più refrattarie all’immunoterapia.
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Un nanotaxi specifico contro il tumore del seno triplo negativo
Grazie alle nanotecnologie, è stato messo a punto un sistema per veicolare in modo mirato il chemioterapico cisplatino in cellule di tumore del seno triplo negativo. Il sistema potrebbe essere usato per trasportare anche altri farmaci.

Alcuni ricercatori napoletani hanno inserito in un involucro di nanoparticelle biodegradabili il chemioterapico cisplatino. Quindi hanno “decorato” la superficie dell’involucro con molecole capaci di guidare in modo mirato le nanoparticelle contenenti il farmaco verso cellule di tumore del seno triplo negativo. Contro questo tumore aggressivo e dalle limitate opzioni terapeutiche, che rappresenta il 20 per cento dei tumori mammari, questo approccio innovativo, se validato, potrebbe essere di aiuto. A mettere a punto l’involucro di nanoparticelle con il cisplatino, dimostrandone l’efficacia in animali di laboratorio, è stato il gruppo di ricerca di Laura Cerchia, dell’Istituto di endocrinologia e oncologia sperimentale del CNR di Napoli, che da anni si occupa di terapie mirate contro il cancro.
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