GENERARE LUOGHI COMUNITARI: LA TERZA TAPPA DI “ROAD TO SOCIAL CHANGE”

Prosegue il percorso dell’iniziativa organizzata da UniCredit, in collaborazione anche con Fondazione Italiana Accenture, per formare i Social Change Manager del Terzo settore italiano. Al centro dell’incontro la valorizzazione e rigenerazione delle aree interne e delle periferie urbane, coinvolgendo l’intera comunità e le filiere produttive più rappresentative del territorio. L’articolo di Antonietta Nembri su Vita.it

Dopo la tappa siciliana e quella napoletana, prosegue il percorso verso nord di “Road to Social Change”, l’iniziativa organizzata da UniCredit, nell’ambito della sua Banking Academy, in collaborazione con Aiccon, Politecnico di Milano – Centro di Ricerca Tiresia, MIP Graduate School of Business e Fondazione Italiana Accenture e TechSoup.

In questo percorso in 7 tappe dedicato al Terzo settore che può oggi giocare un ruolo da protagonista anche nel processo di ripartenza del Paese oggi, 22 giugno è stata la volta del centro Italia mettendo sul tavolo il tema della rigenerazione dei luoghi coinvolgendo le comunità. «Aree interne e periferie sono luoghi che, come abbiamo potuto sperimentare in occasione della pandemia, sono particolarmente resilienti e oggi», ha introdotto Stefano Arduini, direttore di Vita e moderatore dell’incontro «la rigenerazione dei luoghi partendo dalle comunità è una sfida nazionale».

«La rigenerazione dei luoghi rappresenta uno straordinario strumento di partecipazione delle persone alla vita di comunità, un modo per valorizzare le periferie urbane coinvolgendo non solo la comunità ma le filiere produttive del territorio e un’opportunità di inclusione sociale dei soggetti deboli e un momento di crescita della dimensione economico-imprenditoriale delle organizzazioni del Terzo settore», ha commentato Salvatore Pisconti, Responsabile per il Centro Italia di UniCredit. «Come UniCredit lavoriamo da tempo in questa direzione supportando le associazioni del Terzo settore che negli anni stanno dimostrando di saper generare anche valore economico attraverso il recupero del patrimonio artistico e culturale e di alcuni beni abbandonati delle nostre Città, generando nuovi posti di lavoro» Pisconti ha portato l’esempio della realizzazione di un albergo etico a Roma che haa previsto l’inclusione lavorative di persone con disabilità.

L’articolo completo su Vita.it