FONDO REPUBBLICA DIGITALE, LA ROAD MAP DELLA VALUTAZIONE D’IMPATTO

Esattamente un anno fa nasceva il Fondo per la Repubblica Digitale. Sono 318 i progetti arrivati in risposta ai primi due bandi. Come verranno selezionati? Quando partiranno? E su cosa si concentrerà la valutazione d’impatto? Le risposte del direttore generale Giorgio Righetti e della presidente del comitato scientifico indipendente Raffaella Sadun su Vita

È passato giusto un anno da quando, con la firma del Protocollo d’Intesa tra Governo ed Acri, è nato il Fondo per la Repubblica Digitale. Si tratta di una partnership innovativa tra pubblico e privato sociale, sul modello già sperimentato con successo dal Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile: il Fondo per la Repubblica Digitale metterà a disposizione 350 milioni di euro in cinque anni, versamenti effettuati dalle fondazioni di origine bancaria a cui è riconosciuto un credito d’imposta. Il Fondo sosterrà progetti per aumentare le competenze digitali delle persone, accompagnare la transizione digitale del Paese e diminuire il digital divide. I primi due bandi pubblicati, Futura e Onlife, mirano alla formazione digitale di due target ben precisi, individuati come strategici: donne e Neet. Le proposte progettuali pervenute sono 318 e in queste settimane è in corso la valutazione per una “fase due”. Attraverso la valutazione d’impatto dei progetti sostenuti, poi, il Fondo selezionerà i più efficaci tenendo presente la scalabilità dell’azione sul territorio nazionale: saranno questi i progetti che la sperimentazione entro il 2026 consegnerà ai policy makers perché li trasformino in policy universali.

L’articolo completo su vita.it