EFFETTO COVID: PER IL 41% DELLE ONP LE ENTRATE SONO PIÙ CHE DIMEZZATE

A cura di Sara De Carli.

Italia Non Profit presenta il nuovo Data Hub sul non profit e la filantropia italiana nell’emergenza. Si chiama Non Profit_Philanthropy_Social Good Covid-19 Report 2020. Dati e trend, problemi e risorse: strumenti per leggere in filigrana cosa sta accadendo al non profit italiano nel passaggio dall’emergenza sanitaria alla crisi di sostenibilità sistemica, per sostenerlo al meglio. Una urgenza, perché il 22% delle ONP vede a rischio più del 50% dei propri posti di lavoro.

«Nel passaggio dall’emergenza sanitaria alla crisi di sostenibilità sistemica del Paese è fondamentale il ruolo delle ONP e il ruolo di supporto ad esse degli enti filantropici in modo nuovo, più informato, connesso e sprtiamo efficace. Il Data Hub che lanciamo oggi è punto di arrivo e insieme di partenza, speriamo possa cambiare il modo in cui guardiamo le ONP, non solo per la loro attività di supplenza per colmare i buchi di un welfare italiano ma con approcci abilitanti e meno pianificanti»: con queste parole Carola Carazzone, Segretario Generale di Assifero ha presentato questa mattina il Non Profit_Philanthropy_Social Good Covid-19 Report 2020, il portale che presenta lo stato degli enti non profit italiani in relazione all’emergenza sanitaria e gli aiuti a supporto del Terzo Settore messi in campo da fondazioni ed enti filantropici realizzato da Italia Non Profit. «Grazie a questo importante sforzo, oggi siamo in grado di interpretare le risorse messe in campo dalle fondazioni e enti filantropici ed i bisogni delle organizzazioni del Terzo Settore: questi dati rappresentano una piattaforma fondamentale per il lavoro di confronto, approfondimento e proposta che porteremo avanti nei prossimi mesi. Il Covid-19 ha mostrato in modo feroce le potenzialità che della filantropia italiana, che rispetto ad altri donatori ha un suo ruolo distintivo, quello di grande complementarietà. Ora la sfida è portare a fattore comune le diverse esperienze, fare sistema attraverso la formazione e il dialogo tra organizzazioni perché fondazioni ed enti filantropici diventino uno dei “motori” per una società più equa e uno sviluppo umano sostenibile» E ancora: «I fondi vincolati solo alle attività progettuali non funzionano più e non riescono più a rispondere alle sfide. Abbiamo imparato in questi mesi che la progettazione pedissequa, come l’abbiamo imparata per 30 anni, per progetti di medio e breve termine, non serve. Servono approcci più abilitanti e meno pianificanti».

Leggi l’articolo direttamente dalla fonte (vita.it)