DECRETO AIUTI TER, UNA TOPPA PER IL TERZO SETTORE

Sono due le misure introdotte nel dl Aiuti ter per aiutare gli enti di Terzo settore ad affrontare il caro bollette. Da un lato c’è un contributo straordinario pari al 25% della spesa sostenuta per l’acquisto della componente energetica effettivamente utilizzata, dall’altro un fondo da 120 milioni per gli enti gestori servizio residenziali e semiresidenziali per persone con disabilità. La ministra Stefani: “100 milioni da fondo per attazione delega sulla disabilità, che nel 2022 non avremmo comunque utilizzato”. L’articolo di Sara De Carli su Vita

«Destiniamo 400 milioni alle regioni per aiutare ospedali e Rsa e ulteriori fondi agli altri enti locali, al Terzo settore e alle federazioni sportive»: è questo il sintetico passaggio con cui il presidente del Consiglio Mario Draghi ha confermato in conferenza stampa che sì, nel decreto Aiuti ter appena approvato dal Consiglio dei Ministri l’atteso (e tardivo) sostegno al Terzo settore per affrontare il caro-bollette c’era.

Sono due le misure introdotte nel dl Aiuti ter per aiutare gli enti di Terzo settore. Una viene dal ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Andrea Orlando e prevede un contributo straordinario per gli enti del Terzo Settore pari al 25% della spesa sostenuta per l’acquisto della componente energetica effettivamente utilizzata nel primo, secondo, terzo e quarto trimestre del 2022 e – a parziale compensazione dei maggiori oneri effettivamente sostenuti per l’acquisto del gas naturale – un eguale contributo straordinario sempre pari al 25%, per quanto consumato nel primo, secondo, terzo e quarto trimestre 2022 per usi energetici diversi dagli usi termoelettrici. I soggetti beneficiari sono gli ETS iscritti al Runts, le aps coinvolte nel processo di transmigrazione e le onlus.

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