CUORE DI MAMMA. L’IMPATTO DEL CIBO SUL BENESSERE E LA CRESCITA DEI BAMBINI

Si è tenuto venerdì 29 Aprile 2022 l’evento “Cuore di Mamma. La salute degli adulti di domani la scriviamo nutrendo i bambini di oggi” presso l’Orto Botanico di Roma, promosso dall’ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Provincia di Roma, dalla Fondazione Comitans e dal CAR.

L’obiettivo dell’incontro era quello di offrire un focus sul percorso di ricerca e condivisione dei saperi sul tema dell’alimentazione e della nutrizione nei Primi Mille Giorni di vita del bambino, un progetto portato avanti da Fondazione Comitans insieme ai suoi partner.È stato evidenziato l’impatto che il cibo, promuovendo sistemi agroalimentari più sostenibili, ha sul benessere psicofisico e sulla crescita dei bambini, dunque degli adulti di domani.

GLI INTERVENTI

Sono Intervenuti: CECILIA BARTOLUCCI, presidente della Fondazione Comitans, su “L’importanza della nutrizione nei Primi Mille Giorni”; FLAVIO PEZZOLI, presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali di Roma e Provincia, su “Produzione e distribuzione sostenibile dei prodotti ortofrutticoli”; MARCO LUCCHINI, dell’European Food Banks Federation su “La gestione delle eccedenze può aiutarci ad avere un cibo più accessibile, inclusivo, adeguato?”; CATIA DROCCO, consulente, su “Presentazione iniziativa NutriPacco”.

ALCUNI DATI EVIDENZIATI

Sono troppi i bambini tra i 6 e i 23 mesi d’età che non ricevono, al momento giusto e in quantità e diversità minime, alimenti necessari alla crescita e allo sviluppo. La pandemia ha contribuito, con la chiusura delle mense di asili nido e micronidi, ad accentuare questo dato.

Esiste una forte disparità tra la dieta dei bambini a seconda del reddito delle famiglie: i bambini che vivono nelle zone urbane e in famiglie benestanti hanno una dieta migliore rispetto a quelli che vivono in zone rurali e che provengono da famiglie più povere. In particolare, il 34% dei bambini provenienti da famiglie benestanti consuma più alimenti diversificati, mentre questo valore scende al 15% in famiglie povere. Inoltre, il 60% dei bambini provenienti da famiglie benestanti raggiunge la frequenza minima di pasti raccomandati, in confronto al 47% di bambini nelle famiglie povere.

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