COLMARE IL GAP DIGITALE A SCUOLA: NECESSITÀ E OPPORTUNITÀ

I piani di digitalizzazione sono indispensabili per mantenere gli istituti scolastici al passo coi tempi. Tuttavia, la loro attuazione richiede delle analisi preventive e di monitoraggio molto articolate.

La scuola italiana presenta notevoli mancanze in termini di tecnologia: la pandemia le ha rese evidenti. Dal rapporto Desi 2020 della Commissione europea emerge che l’Italia è 17esima per connettività a internet, ultima per competenze digitali dei propri cittadini e al 26esimo posto per utilizzo di internet.

Inoltre, l’indagine Talis, somministrata ogni cinque anni dall’Ocse, evidenzia come nel 2018 solo il 35,6% dei docenti italiani si sentisse adeguatamente preparato a utilizzare tecnologie dell’informazione e della comunicazione sul posto di lavoro.

Insieme alla crescente digitalizzazione del contesto in cui viviamo, negli anni si è sentito sempre di più il bisogno di migliorare l’acquisizione delle cosiddette “competenze digitali”, per supportare le organizzazioni (e soprattutto la scuola) nella gestione del cambiamento.

Piano operativo nazionale: di cosa si tratta?

E’ anche a questo scopo che nasce il Programma operativo nazionale (Pon), intitolato “Per la scuola – competenze e ambienti per l’apprendimento”. Attuato regolarmente dal 1994, si tratta di un piano finanziato dai fondi strutturali europei e contenente le priorità strategiche del settore con durata settennale. Il Pon 2014-2020 aveva un budget complessivo che superava i tre miliardi di euro, dei quali 2,2 miliardi del Fondo sociale europeo destinati alla formazione di alunni, docenti e adulti, mentre i restanti 800 milioni, erogati dal Fondo europeo di sviluppo regionale per laboratori, attrezzature digitali e interventi di edilizia. 

Il programma mirava a nuovi approcci di alfabetizzazione che avrebbero dovuto agevolare la comprensione del digitale oltre la superficie dell’uso dei dispositivi, in un’ottica di cittadinanza digitale. Erano stati previsti piani di formazione anche per il personale scolastico, in modo da promuovere la diffusione di contenuti didattici digitali e di risorse di apprendimento online già ai primi livelli di istruzione.

Questi piani sono indispensabili per mantenere gli istituti scolastici il più possibile al passo coi tempi. Tuttavia, la loro attuazione richiede delle analisi preventive e di monitoraggio molto articolate. Ne consegue che spesso l’ingente mole di lavoro necessaria sottrae tempo alla didattica vera e propria.

Il post-pandemia: Digital education action plan 2021-2027

In seguito alla nuova modalità di apprendimento dovuta alla crisi Covid-19, la Commissione europea ha messo in atto un piano ad hoc per l’istruzione. Piano che fa tesoro delle esperienze di apprendimento online e a distanza vissute nell’ultimo anno e mezzo: il Digital education action plan 2021-2027, concepito nell’ambito dei programmi e fondi europei previsti per il settennato 2021-2027, è infatti dedicato esclusivamente all’educazione digitale. 

Per definire al meglio le linee guida del piano, la Commissione ha condotto una serie di consultazioni interne ad oggetto le varie esperienze di apprendimento avute nel corso dell’ultimo anno e mezzo. In seguito alle stesse si è deciso di prevedere due priorità strategiche del Digital Education Action Plan: incoraggiare lo sviluppo di un ecosistema educativo ad alte prestazioni, che include lo sviluppo di infrastrutture, connettività e materiale digitale, e ottenere un miglioramento delle competenze e delle abilità per la trasformazione digitale.

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