AMATO: IL CAMBIAMENTO CLIMATICO METTE ALLA PROVA LA SOPRAVVIVENZA DELLE DEMOCRAZIE

Il presidente della Consulta in un discorso alla Sapienza sottolinea che la crisi si risolve solo con scelte ampiamente condivise e propone di affidarsi al volontariato per costruire nuove forme di partecipazione. L’articolo su futuranetwork.eu

Giuliano Amato, presidente uscente della Corte costituzionale, ha tenuto presso la Sapienza Università di Roma, in occasione dell’inaugurazione del nuovo anno accademico, una lectio magistralis dal titolo “Le nostre fragili democrazie e il clima: possiamo attrezzarle per farcela?”. Nella lectio Amato, al quale è stato conferito il dottorato honoris causa in Studi politici, si è soffermato sullo stato delle democrazie che “in assenza di interventi efficaci e mai sufficientemente pensati e discussi sino a ora, appare ancora più disadatto e addirittura controproducente di fronte alla gravità, all’urgenza e alla specificità dei problemi che ci verranno, e già ci stanno venendo, dal cambiamento climatico”.

Per Amato il clima sarà per le democrazie davvero prova della loro stessa sopravvivenza: “Davanti ai fenomeni naturali che dovremo fronteggiare null’altro se non la scienza potrà aspirare alla credibilità necessaria per rendere egemone la cultura sottesa alle politiche che faremo”. Il secondo corollario, ha proseguito, è sapersi “sottrarre alla tentazione del centralismo, una tentazione particolarmente forte in tempi di emergenza, ma che proprio in una emergenza come quella che ci aspetta è davvero la tentazione sbagliata”. Amato ha parlato di “scelte che vanno condivise e attuate dal maggior numero possibile di noi e possibilmente da tutti”.

L’articolo di Andrea De Tommasi su FUTURAnetwork