3 ANNI DI G-FACTOR: COSA È CAMBIATO E QUALE FUTURO

Il mondo degli incubatori-acceleratori sarà fondamentale per lo sviluppo del settore dell’innovazione tecnologica in Italia. Da Biotecnologie-news ne sono convinti. Per questo hanno intervistato Antonio Danieli, vicepresidente e direttore generale di Fondazione Golinelli e Amministratore unico di G-Factor, che ha raccontato il percorso dell’incubatore acceleratore della Fondazione, le partnership e i risultati di questi primi anni, i progetti futuri.

Com’è strutturato il vostro incubatore? 

“Inizialmente abbiamo preferito definirlo un incubatore-acceleratore, in quanto il modello di funzionamento combina caratteristiche miste tipiche delle due definizioni più classicamente intese: G-Factor dispone di ampi spazi presso Opificio Golinelli, il centro per l’innovazione a Bologna di complessivi 14.000 mq, offre un supporto all’accelerazione di tipo non teorico-accademico, ma molto pratico e orientato alla risoluzione dei problemi, grazie al contributo di un team interno qualificato, di oltre 60 mentor e svariate altre decine di professionisti, imprenditori, ricercatori, advisor, collegati a G-Factor e di una rete vasta di relazioni in campo scientifico-tecnologico, industriale, finanziario e istituzionale a livello nazionale e internazionale.

Non da ultimo, G-Factor è sempre anche investitore finanziario nelle giovani aziende con cui decide di collaborare.

Per tutti questi aspetti pensiamo di aver assunto una strutturazione più accostabile ad un concetto di “Venture Builder”, anche se le definizioni ci paiono sempre tutte un po’ limitanti”.

Di cosa vi occupate?

“G-Factor s.r.l nasce nel 2018 per volontà di Fondazione Golinelli, che tuttora è il socio unico di riferimento. In trenta mesi di operatività G-Factor ha consolidato la sua expertise nel primo verticale: nel settore di riferimento, elettivo per la Fondazione, delle Life Sciences il cui perimetro, inteso in accezione ampia, spazia tra molecole e farmaci, device, bio-informatica, bio-ingegneria e digital health.

Il target si situa nelle prime fasi dello sviluppo: early stage, seed e pre-seed. Un buon numero delle startup con cui G-Factor collabora sono nate proprio in occasione dell’avvio della partnership con la stessa G-Factor. Siamo sempre stati interessati ad avviare dialoghi direttamente con i team dentro i centri di ricerca di eccellenza e i laboratori pubblici e privati, a caccia di innovazioni disruptive da far decollare.

A partire dal 2021, grazie alla partnership industriale tra CRIF Group e Fondazione Golinelli, G-Factor ha anche aperto la sua azione ad altre due verticali: Fintech e Agritech; insieme, i due promotori hanno dato vita al Programma nazionale I-Tech Innovation 2021, e a G-Factor è stata affidata la promozione e la gestione dei bandi e del processo di accelerazione”.

L’intervista completa su biotecnologie-news.it