SICILIA IL MIRACOLO DELLA MANNA HA RIANIMATO CASTELBUONO

Con l’aiuto della Fondazione con il Sud, il piccolo paese delle Madonie ha riscoperto la tradizione della resina dei suoi frassini e ci ha costruito attorno occupazione, comunità e ricchezza.

l riscatto della Sicilia non cade dal cielo, come la manna. Quella di Castelbuono è una piccola rivoluzione gentile fatta di partecipazione dei cittadini e ripresa di antiche tradizioni. C’è un misto di predetestinazione e libero arbitrio, nella favola di questo paese di 8mila anime ai piedi delle Madonie, con un lieto fine ancora da scrivere. La predestinazione è tutta già nel suo clima che indusse Francesco Ventimiglia Filangieri, conte di Geraci, a spostarsi qui e a edificare un castello, nel Trecento, oggi prima risorsa turistica del paese. Donò anche una preziosa reliquia del teschio di Sant’Anna (custodita nella cappella palatina contornata di preziossimi stucchi barocchi) e quando, nel 1920, la famiglia Ventimiglia caduta in disgrazia decise di mettere in vendita il maniero ne venne fuori una delle prime sottoscrizioni popolari che si ricordi, che il sindaco Mariano Raimondi condusse in porto con successo, anche grazie al culto popolare per la madre di Maria cresciuto nei secoli.

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